Innanzitutto è importante verificare se il corso di interesse è a numero aperto, chiuso (con necessità di superare un test oppure se la tua facoltà rientra tra quelle ad accesso programmato a livello nazionale (ovvero: Medicina e Chirurgia, Professioni Sanitarie, Veterinaria, Architettura, Odontoiatria e Scienze della Formazione).

Ogni singolo Ateneo stabilisce in autonomia le date di scadenza di presentazione della domanda, se a numero aperto, le date entro le quali presentare il superamento del test oppure, nel caso ad accesso programmato nazionale, secondo i calendari proposti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. E’ importante consultare il sito dell’ateneo e il Manifesto degli Studi, dove trovi tutte le informazioni necessarie per procedere.

Normalmente l’iscrizione si effettua on line, registrandosi nell’area riservata dell’università, caricando la documentazione richiesta (diploma o autocertificazione, certificazione ISEE - in base alla quale verrà determinata l'entità delle tasse da pagare nell'arco dell'anno accademico e anche per l’eventuale determinazione della borsa di studio, ecc).

Per l’ammissione ad un corso di laurea è necessario essere in possesso di un diploma di scuola secondaria di secondo grado di durata quinquennale o di un titolo conseguito all’estero e riconosciuto idoneo.

Tutte le informazioni relative a date, posti disponibili e modalità di svolgimento del test di ammissione si possono trovare nei bandi di concorso che le Università pubblicano almeno 60 giorni prima dello svolgimento della prova ufficiale. Per non perdere delle opportunità ti consigliamo di consultare i siti degli Atenei dove intendi sostenere il test: infatti, ormai nella maggioranza dei casi, ti potrai iscrivere ai concorsi direttamente on line sul sito dell'Università, che ti consigliamo di leggere attentamente per i documenti e i passaggi richiesti. Se intendi partecipare al test di ammissione ai corsi di laurea delle Professioni Sanitarie o di Scienze della formazione primaria, invece, devi seguire le procedure scelte dall’Ateneo nel quale intendi sostenere la prova.

È l'insieme di tutti gli esami che lo studente deve sostenere per potersi laureare. Ogni corso di laurea prevede un certo numero di attività formative (insegnamenti, laboratori, stage ecc): alcune sono obbligatorie, altre sono a scelta vincolata, altre ancora a scelta libera.
Gli insegnamenti obbligatori sono quelli che devono necessariamente essere sostenuti; quelli a scelta vincolata riguardano un ristretto insieme di insegnamenti tra cui poter scegliere, a parità di CFU e con appartenenza a un dato settore scientifico disciplinare; quelli a scelta libera possono essere selezionati tra tutte le attività formative disponibili all'interno dell'università, a cui sia associato almeno il numero di CFU per soddisfare la richiesta del piano di studi, o uno più alto. Il piano di studio si presenta entro le scadenze stabilite dal proprio corso di studi, all'inizio di ogni anno accademico, online dalla propria area personale secondo le modalità comunicate, previa valutazione di regolarità dell'iscrizione e del pagamento della retta universitaria.

Per conoscere gli orari e i calendari delle lezioni è necessario consultare il sito del singolo corso di studio alla voce “Orario delle lezioni” oppure “Calendario d’Ateneo”. Ogni università ha un proprio regolamento, per ciascuna classe di di laurea e sui singoli corsi attivati. Troverai dei corsi a frequenza obbligatoria (con firma della presenza che prevede un massimo di assenza tra il 20% e il 25% circa) e altri eventualmente con frequenza facoltativa. Per sapere quali sono i corsi a frequenza obbligatoria è necessario verificare nel regolamento del proprio percorso di laurea.

Quando si comincia l'università ci si accorge quasi subito di una possibilità di scelta che alle superiori non si aveva: frequentare o meno le lezioni. A meno che il corso non sia a frequenza obbligatoria, infatti, sta allo studente scegliere se andare o no a lezione. Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta?

Vantaggi

Come prima cosa è opportuno capire se il corso ha l'obbligo di frequenza o meno. In caso affermativo, non c'è nulla da fare e si deve frequentare le lezioni senza possibilità di scelta. Se, invece, l'obbligo di frequenza non sussiste, allora spetta allo studente scegliere cosa fare. I vantaggi riguardano principalmente la possibilità di studiare degli argomenti di cui si ha sentito la spiegazione, sui quali si possono chiedere approfondimenti e chiarimenti al docente. Inoltre, per i frequentanti vengono talvolta previste prove parziali intermedie, per poter “spezzare” il programma totale in parti più piccole. E’ possibile inoltre stringere un rapporto con i compagni del corso, con i quali scambiarsi appunti, confrontarsi, sostenersi durante lo studio e gli esami, e organizzare gruppi di studio in preparazione alle sessioni d’esame. Infine, la frequenza consente di conoscere meglio i professori, capire quali sono gli aspetti più importanti per loro, ai quali fanno maggior riferimento. Tutto ciò favorisce la possibilità di assaporare appieno il mondo universitario in cui potersi muovere con maggiore sicurezza, vivere le esperienze della vita studentesca comprendendo il funzionamento generale del sistema in cui si è inseriti e che rappresenterà una parte importante del proprio percorso di crescita.

Svantaggi

Lo svantaggio più importante se si sceglie di essere non frequentanti è non poter chiedere spiegazioni al professore durante la lezione o doversi studiare tutto un corso da soli, senza l'aiuto di nessuno e senza appunti. Attenzione anche allo scambio di appunti fra colleghi universitari: non è sempre detto che gli appunti presi e rimaneggiati da un collega ti aiutino a capire fino in fondo gli argomenti, se non hai seguito le lezioni.

Inoltre, non frequentare il corso ti sfavorisce nel conoscere gente nuova e creare gruppi di studio in cui confrontarsi e supportarsi, scambiandosi anche consigli, informazioni e strategie utili tra colleghi.

Il calendario universitario consta di semestri, sessioni ed appelli. I semestri sono generalmente due, mentre si chiama “sessione” il periodo successivo ai corsi, in cui è possibile sostenere gli esami. Si distinguono solitamente una sessione invernale (gennaio – febbraio), una sessione estiva (maggio – giugno – luglio) e una sessione autunnale (settembre), tuttavia sono previste, a discrezione dell’ateneo, sessioni straordinarie che aggiungono altri mesi a quelli già menzionati.

Durante ogni sessione ci sono più “appelli”, ovvero date d’esame, per ciascuna materia: spetta allo studente scegliere per quale delle date indicate prenotarsi, e l’ordine degli esami stessi.

Attenzione: alcune materie sono propedeutiche ad altre, questo significa che servirà necessariamente fare determinati esami prima di altri, che sono ‘collegati’ ai primi .

Nel caso in cui non si superi l’esame, è possibile riprovarci all’appello successivo, a meno che le regole della facoltà o i professori titolari della cattedra non lo impediscano.

Gli esami possono essere scritti, orali, oppure prevedere due fasi, una scritta e l’altra orale, in cui il voto è dato da una combinazione delle due prove. Non è obbligatorio per gli studenti sostenere tutti gli esami previsti in una sessione, è infatti possibile rimandarli alla sessione successiva, salvo poi trovarsi con qualche esame in più da preparare durante il semestre successivo.

Qualunque sia il tuo metodo di studio, prendere appunti è una strategia utile per diverse ragioni. Innanzitutto ti consente di tenere alta l’attenzione, evitando distrazioni durante le lezioni. Negli appunti potrai segnare eventuali domande o “interventi chiave” emersi durante le lezioni che potranno guidare il tuo studio in preparazione dell’esame. Potrai inoltre integrare le parti descritte su testi e sulle slide con le spiegazioni del docente. Prendere appunti evita che “tutto scorra” in modo uguale, senza destare la tua attenzione su nessun elemento in particolare. Prestare attenzione durante le spiegazioni facilita lo studio nel momento individuale, in quanto già molte spiegazioni vengono fissate nella mente alla prima annotazione. Quello che lo studio autonomo può ulteriormente facilitare, è l’integrazione di tutte le parti da studiare, approfondendo gli appunti con i manuali e le dispense consigliate dal docente. Alcuni studenti preferiscono poi creare un “discorso” di tutti gli appunti presi, realizzando testi discorsivi scritti a mano, o a computer, oppure schematizzando con mappe e colori di ogni tipi. Altro aspetto importante è l’arricchimento e il confronto con i colleghi: non dimenticare che lo studio individuale può essere facilitato da un momento di preparazione in cui condividere in gruppo quanto si ha studiato, come si intende proseguire, dubbi e idee utili che oltre ad aiutare la memorizzazione. Aggiungere parti degli appunti dei compagni, e confrontarsi su quanto si ha scritto sono strategie che favoriscono infine la gestione consapevole delle emozioni che accompagnano gli impegnativi periodi delle sessioni d’esame.

Borse di studio e agevolazioni vengono erogate sia dalle Regioni, sia dalle istituzioni della formazione superiore che ogni anno emanano bandi ai quali ciascuno studente, in possesso dei requisiti richiesti, può partecipare. In tal senso è importante essere in possesso dell’ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) e dell’ISPE (Indicatore di Situazione Patrimoniale Equivalente) del proprio nucleo familiare; se si è uno studente straniero si dovrà essere in possesso dell’ISEE PARIFICATO. Per ottenerlo è opportuno rivolgersi ad un CAAF (Centro Autorizzato di Assistenza Fiscale) e fare richiesta dell’Attestazione ISEE per Prestazioni Agevolate per il Diritto allo Studio Universitario. In Italia è possibile usufruire della No Tax Area, o Bonus Università, che permette di avere una riduzione o l’azzeramento delle tasse universitarie per gli studenti che provengono da nuclei familiari con un ISEE basso. La misura può essere applicata per tutte le Università e per le Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Coreutica e Musicale (AFAM). Per conoscere i requisiti richiesti, rivolgiti alla segreteria studenti della tua istituzione di riferimento oppure a un CAF.

Non dimenticarti di consultare il regolamento didattico presente sul sito del tuo corso di laurea.

Il prestito d'onore è un finanziamento che ha due particolarità che lo rendono piuttosto vantaggioso:

• condizioni di rimborso molto più agevolate rispetto a quanto accade in caso di prestito concesso ai lavoratori;
• possibilità di un agile accesso al credito.

Non è richiesta alcuna prova di reddito, né alcuna garanzia: il richiedente deve dimostrare unicamente di essere iscritto all'università e di avere un'ottima predisposizione allo studio. Lo spirito di tale forma di finanziamento è proprio nella possibilità che un ente conceda un'opportunità allo studente confidando nel suo talento, scommettendo sul suo futuro.

Uno studente con una carriera scolastica brillante, coronata da un ottimo voto finale potrà fare richiesta di finanziamento e ottenerla con successo. Per quanto riguarda invece gli studenti iscritti al secondo anno che facciano richiesta, l'istituto valuterà gli esami dati e i voti ottenuti nel corso del primo anno. La prima cosa che dovrà fare uno studente che abbia intenzione di accedere a questa forma di credito è consultare la pagina web dell'università a cui vuole iscriversi o a cui è già iscritto, e cercare le informazioni relative alle borse di studio e alle agevolazioni che l'ateneo concede. Ci sono molte università che hanno stabilito una partnership con banche ed enti allo scopo di offrire una possibilità agli studenti più meritevoli. La restituzione della cifra viene concordata con lo studente, ed è possibile effettuarla in una rata unica, o diluita nel tempo con più rate, a seconda delle possibilità e dell’importo del prestito.

L’acquisto di libri e testi universitari rappresenta una spesa piuttosto importante per ogni studente: è possibile ricorrere all’acquisto di libri usati, risparmiando sul prezzo di acquisto, ma con il rischio che non siano aggiornati oppure che siano troppo scritti e scarabocchiati.

Vi consigliamo di valutare, per ogni singolo libro, se valga la pena comprarlo oppure non sia più utile chiederlo in prestito alla Biblioteca Universitaria dell’Ateneo. E’ possibile, inoltre, fare ricorso al Sistema Bibliotecario Territoriale.

I libri possono essere anche acquistati in tutte le libreria specializzate oppure sui principali siti di settore o piattaforme di e-commerce.

Talvolta, i docenti si affidando a copisterie e librerie specifiche per la stampa di dispense integrative e ricerche da studiare, quindi è sempre fondamentale consultare prima l’elenco dei testi previsti nel programma di ogni corso per sincerarsi delle reali necessità per la preparazione di ogni esame.

La preparazione di un esame richiede molti elementi che tra loro devono combinarsi, come la dedizione, la valutazione del tempo di studio individuale, la curiosità come stimolo di crescita, la frequenza alle lezioni ed alle attività formative e, quindi, mettere insieme tanti piccoli pezzi di un puzzle per avere un risultato soddisfacente. Come si prepara un esame universitario?

Analizzare il programma
Si parte con la lettura del programma d’esame. Il programma descrive analiticamente i diversi punti da approfondire e che saranno oggetto d’esame ed è per questo motivo che è consigliabile stamparlo ed averlo sempre a portata di mano per togliere tutti gli eventuali dubbi.

La scelta dei testi
I docenti consigliano dei testi o dei manuali di riferimento da studiare in vista dell’esame. Molto spesso può capitare che, accanto ad una parte generale, si affianchi una parte speciale che è ugualmente oggetto d’esame. In questa fase è fondamentale comprendere il tipo di studio che deve essere affrontato.

Dopo aver letto il programma e dopo aver scelto il manuale per lo studio degli argomenti, è necessario fare una previsione sui tempi necessari per completare la preparazione e presentarsi all’esame. Gli esami richiedono tempi di preparazione molto diversi tra loro. Utile, per una buona organizzazione, è usare strumenti come i planning, delle tabelle per la pianificazione del lavoro. Questi strumenti, infatti, accompagnano lo studente verso la pianificazione dello studio giornaliero, settimanale e mensile e consentono di monitorarsi nell’avanzamento verso il proprio obiettivo di studio, comprendendo i propri tempi ed eventualmente modificando il proprio ritmo.

Sono diversi gli aspetti e le variabili che entrano in gioco nella determinazione del tempo da dedicare allo studio. Parliamo sia di fattori personali che aspetti esterni: rispetto ai primi pensiamo alla capacità di organizzazione del proprio tempo oppure al metodo di studio che condiziona in modo importante il tempo da dedicare all’apprendimento, senza dimenticare che ognuno di noi ha diverse capacità di memorizzazione e di concentrazione Tra gli aspetti esterni vanno considerati il tipo di discipline da studiare, le basi di partenza le modalità con cui è organizzato l’esame (solo scritto, solo orale... ecc).

Un consiglio potrebbe essere quello di dedicare qualche ora tutti i giorni allo studio, anziché far passare lunghi periodi senza studiare e frequentare, per quanto ti è possibile, le lezioni, in modo da capire nel complesso come organizzare il carico di lavoro tra i vari esami.

Per rispondere a questa domanda è necessario conoscere il proprio stile di apprendimento: ci sono studenti che, studiando in autonomia, altri che, nello studio individuale perdono molto facilmente la concentrazione e traggono più benefici dal confronto col gruppo, dalla possibilità di essere ascoltati da un collega, e approfondire, o chiarire degli argomenti con i suoi rimandi. C’è chi invece, lavorando in gruppo, non riesce a memorizzare i concetti, si “perde in chiacchiere” e preferisce, quindi, un metodo diverso. Il primo passo da fare per capire cosa è meglio per te, è riflettere sulla propria esperienza e su ciò che favorisce la concentrazione nello studio.

Ogni esame, previsto dal piano di studi, una volta superato viene verbalizzato sul libretto universitario e non può essere nuovamente sostenuto per migliorarne il voto. Se si è interessati a conoscere con esattezza la media dei voti, è opportuno calcolare la media ponderata, ossia il risultato della somma dei voti moltiplicati per i "pesi", cioè i CFU abbinati ad ogni esame. La somma deve poi essere divisa per la somma dei CFU. Quindi moltiplicare il voto di ogni esame per il numero di crediti ad esso equivalente, poi sommare tutti i risultati e infine dividerli per il numero totale di CFU.

Innanzi tutto è opportuno precisare che per ogni esame ci sono diversi appelli disponibili durante il corso dell’anno accademico; lo studente è interessato a presentarsi per sostenere l’esame deve necessariamente iscriversi al relativo appello attraverso il sistema indicato dal corso di laurea. Gli esami universitari possono avere diverse modalità: troviamo esami orali, esami scritti ed esami pratici. Alcuni insegnamenti prevedono, alla fine, solo una di queste modalità per verificare la preparazione dello studente; altri insegnamenti invece prevedono la combinazione di due o di tutte e tre le modalità. Queste sono determinate sia dalla decisione del docente, che dai CFU attribuiti a ciascun insegnamento nel piano degli studi: più alto è il numero di crediti, più complessa può essere la modalità di verifica finale.

Tra gli esami scritti è possibile trovare: domande a risposta aperta a cui lo studente deve rispondere per iscritto entro un certo vincolo di spazio e/o tempo; domande a risposta chiusa, anche dette “test a crocette”, o a risposta multipla, in cui andare a individuare le risposte corrette entro un ventaglio prestabilito di possibilità. Gli esami orali, invece, prevedono un colloquio di durata variabile con il docente o gli assistenti del docente che verificano con diversi quesiti la preparazione dello studente. Le parti pratiche, infine, possono prevedere lo svolgimento di esercizi, mediante l’utilizzo di programmi e strumenti specifici, necessari all’acquisizione delle competenze tecniche previste dall’insegnamento.

Per il calcolo del voto finale, possono essere attribuite diverse percentuali a ciascuna modalità (per esempio, il voto dell’esame scritto può incidere per il 60% sul voto finale, quello della parte pratica, per il 40%).

Ognuno di noi può essere maggiormente predisposto per l’una o l’altra modalità , tuttavia è importante considerare che nel percorso universitario ogni canale espressivo può e deve essere esercitato per acquisire una piena conoscenza e padronanza nella disciplina studiata.

La paura di non essere pronti per un esame accomuna la maggior parte degli studenti. Spesso si tende a rimandare un esame per paura, nella convinzione che all’appello successivo saremo preparatissimi senza naturalmente averne la certezza. Nessuno potrà dirvi se è meglio presentarsi all’esame o se rinunciare, a parte voi stessi: è importante quindi essere onesti nei confronti delle motivazioni per cui si è titubanti (non ho davvero studiato abbastanza? sono la mia ansia e la mia paura che guidano la mia scelta? sono semplicemente un po’ stanco? etc.), nei confronti dei propri obiettivi e del proprio percorso (sono disponibile ad accettare un voto basso? saprò gestire un’ eventuale bocciatura? e se con un po’ di fortuna andasse tutto bene?)

Cerca quindi di fare un’analisi a 360 gradi della situazione e scegli in relazione anche al momento che stai attraversando sia per la tua vita di studente che personale.

Capita a molti di non superare un esame. E’ necessario quindi analizzare i motivi per cui non ho passato l’esame (non ho studiato abbastanza, non ho compreso uno specifico argomento, mi sono emozionato etc.) e riprogrammare l’esame. Pazienza, costanza e impegno sono qualità da coltivare giorno per giorno. E’ importante non scoraggiarsi e ripartire con determinazione, analizzando con onestà le motivazioni che possono aver portato a una bocciatura e, di conseguenza, come affrontare il percorso.

La paura di non essere all'altezza delle aspettative, di non superare gli esami, può creare una sensazione di stress e tensione. La paura può anche riguardare l'incertezza del futuro, soprattutto per gli studenti che si stanno per laureare. Cosa farò dopo l’università? Quali saranno le opportunità di lavoro? Quali saranno le aspettative dei genitori e della società? È importante, quindi, sapere che è normale sentirsi ansiosi o preoccupati, ma che ci sono anche modi per superare questa paura. La condivisione di emozioni spiacevoli, preoccupazioni e dubbi è fondamentale. Potreste sentirvi ansiosi o preoccupati nell’affrontare un esame o in alcuni momenti dell’anno, soprattutto se avete avuto problemi in passato. In questo caso, è importante che condividiate le vostre preoccupazioni con qualcuno di fiducia, come i genitori o i vostri amici. Questo può aiutare a ridurre lo stress e a sviluppare una strategia per affrontare le difficoltà. Ricordatevi di mantenere una comunicazione aperta. Infine, siate i protagonisti delle vostre scelte, mantenendo una forte autonomia. L’incoraggiamento a prendere decisioni riguardanti la vostra formazione è importante per sentirsi più motivati e impegnati nello studio e nell'apprendimento. Un dialogo libero e aperto con amici, genitori e insegnanti può rappresentare un contributo importante per affrontare al meglio nuovi inizi e decisioni da prendere. Il percorso universitario può essere un periodo di paura e ansia per molti studenti, ma ci sono modi per superare queste emozioni spiacevoli. Focalizzarsi sul presente, pianificare il futuro, chiedere aiuto, fare attività fisica e rilassarsi possono aiutare a superare la paura.

L’Università è spesso un periodo di trasformazione in cui ogni ragazzo impara a conoscere parti nuove dovendo capire cosa sia necessario fare per prendersi cura di sé. Studiare all’università è un’esperienza che spesso offre agli studenti grandi opportunità di relazione, di nuovi incontri e di nuovi inizi verso la creazione del proprio futuro. Un aspetto che accomuna diversi studenti fuori sede sembra essere la nostalgia di casa, emozione che non facilita le nuove necessità di ambientamento in una nuova città e in una nuova dimensione. La scelta di affrontare un nuovo percorso di studi, lontano da casa, deriva da molteplici motivazioni e bisogni, spesso non esplorati fino in fondo: a volte il corso scelto non è presente nella città natale, altre volte si ci si crea un’idea della vita in autonomia lontani da casa, che si scontra con le difficoltà reali e con il senso di solitudine e vuoto che ne può derivare. Ognuno di noi vive emozioni ed esperienze in modo più o meno maturo e consapevole: aprirsi all’altro, alle novità, senza pregiudizi può essere il primo passo per avvicinarsi ad altri studenti che, magari, condividono la medesima situazione e potrebbe essere il primo passo per creare nuovi legami e nuove amicizie.

Il rapporto con i docenti universitari è molto diverso da quello tra professori e studenti delle superiori: sicuramente è più formale e meno diretto e varia anche in relazione al numero di studenti che frequentano il corso. Frequentare le lezioni, partecipare a workshop e seminari, fare domande può aiutarti nel costruire un rapporto con i docenti. I docenti ricevono individualmente gli studenti per chiarire dubbi, approfondire eventuali argomenti e/o discutere dell’esame. In ogni contesto sii formale e rispettoso.

Ogni Ateneo ha delle rappresentanze studentesche attive: gli studenti hanno un ruolo importante nelle decisioni degli organi di Ateneo e la loro esperienza e i loro punti di vista aiutano a migliorare l'organizzazione della didattica e della ricerca e la qualità dei servizi. Scelti tra studenti e studentesse dell'Ateneo con un processo elettivo sono i principali portavoce dei bisogni e delle idee degli studenti. Le rappresentanze studentesche sono normalmente presenti in tutti gli organi e gruppi di lavoro in cui vengono trattate tematiche di interesse per gli studenti. Verifica presso il tuo Ateneo come e quando si tengono le elezioni, come contattare i rappresentanti degli studenti e come eventualmente, se di tuo interesse, partecipare attivamente.

Nei futuri studenti o negli studenti neo iscritti, è frequente il bisogno di sapere come muovere i primi passi nel mondo universitario. Per questo, ogni ateneo mette a disposizione gratuitamente servizi di orientamento permanenti, quali sportelli informativi e consulenziali, iniziative di orientamento come, ad esempio, open day, e laboratori.

Sono inoltre presenti servizi di tutoraggio che si occupano di svolgere una mediazione tra studenti e università. Il tutor si occupa di assistere gli studenti negli aspetti tecnico-organizzativi, metodologici e di orientamento, accompagnandoli in tutto il percorso universitario, dall'ingresso in facoltà fino alla laurea. Il suo compito principale consiste nel fornire informazioni, chiarire dubbi e aiutare gli studenti a superare eventuali difficoltà di tipo organizzativo o didattico.

Inoltre, prima, durante e dopo il percorso universitario, è possibile rivolgersi a figure specialistiche dell’orientamento che possano supportare lo studente nella comprensione di diversi aspetti problematici legati al suo percorso di studi. La scelta o il cambiamento della facoltà universitaria, il miglioramento del metodo di studio, l’iscrizione ai test di ingresso, la rimotivazione al percorso, la prosecuzione in percorsi post-lauream sono alcune delle aree in cui orientatori esperti potranno aiutare e supportare gli studenti, rispondendo alle necessità individuali.

Il tutor è uno studente meritevole, iscritto alla laurea magistrale, neo-laureato o dottorando, che mette a disposizione la propria esperienza e il proprio tempo per accogliere e accompagnare gli studenti nel loro percorso universitario.

Il suo compito è facilitare l’inserimento delle matricole nel contesto accademico, fornire informazioni utili, offrire momenti di consulenza individuale, o di gruppo, su questioni didattiche e aiutare coloro che si trovano in difficoltà. I tutor sono a disposizione degli studenti, di persona, telefonicamente o via email; nella sezione dedicata sul sito dell’Ateneo ritrovi tutte le informazioni e i riferimenti per contattarlo.

Il tirocinio curricolare è un'esperienza formativa che uno studente svolge presso una struttura convenzionata con l'Università per approcciarsi al mondo del lavoro.
Attraverso una convenzione, una struttura accetta di ospitare dei tirocinanti dall'Università, predisponendo un Progetto Formativo. Nel progetto vanno indicati gli obblighi del tirocinante, le attività che andrà a svolgere e le modalità di svolgimento.

Il tirocinio non è equiparato ad un rapporto di lavoro, ma si può inserire nel curriculum vitae come esperienza qualificante. Al tirocinio, inserito nel piano di studi è riconosciuto un numero di crediti formativi universitari (CFU) necessari per completare il piano degli studi e potersi laureare (Es. Laurea triennale 180 crediti).

Il tirocinio permette allo studente di "vivere" il mondo del lavoro, comprenderne le dinamiche e gli consente allenare le proprie competenze tecniche e trasversali.

Lo stage curriculare può essere obbligatorio o facoltativo (a seconda dell’istituto o del corso di studi) e generalmente viene svolto secondo le indicazioni del piano didattico. La sua attivazione è di competenza dell’istituto di formazione o ateneo presso cui è iscritto il tirocinante o di un ente promotore terzo preventivamente autorizzato. Per attivare uno stage curriculare, l’ente promotore (l’università, l’istituto di formazione o l’ente autorizzato) è tenuto a stipulare con il soggetto ospitante una convenzione, che viene corredata da un progetto formativo, in cui sono contenuti i dettagli relativi al percorso in azienda dello stagista.

I tirocini curriculari sono generalmente disciplinati dai Regolamenti di istituto o di ateneo e promossi da università, scuole o enti di formazione accreditati.

Gli ITS realizzano percorsi che rilasciano il diploma di tecnico superiore. Sono pensati per rispondere alle richieste di formazione che arrivano da tutto il territorio nazionale per determinate aree tecnologiche:

• efficienza energetica;
• mobilità sostenibile;
• nuove tecnologie della vita;
• nuove tecnologie per il made in Italy;
• tecnologie innovative per i beni e le attività culturali;
• tecnologie della informazione e della comunicazione.

I percorsi durano quattro semestri (due anni in tutto), per un totale di 1800/2000 ore; per particolari figure, possono avere anche una durata superiore. Per accedere ai percorsi è necessario possedere il diploma di istruzione superiore.

Secondo i dati del ministero del 2023, a un anno dal diploma, l’86,5% degli studenti degli ITS Academy che hanno concluso il proprio percorso di studi ha trovato un’occupazione. Di questa percentuale (pari a 5.556 diplomati), il 93,6% svolge un lavoro coerente con gli studi effettuati. (fonte MIM).

È possibile informarsi sui diversi corsi disponibili sul sito della Regione Lombardia, alla pagina dedicata o sul sito https://www.sistemaits.it

Sono percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore creati per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro ed alle necessità di maggiore professionalità del singolo individuo. Si tratta di percorsi formativi integrati (realizzati in collaborazione tra Scuola, Università, Impresa, Agenzie Formative) per la formazione di Tecnici Specializzati, figure professionali a livello post-secondario, rispondenti alla domanda proveniente dal mondo del lavoro pubblico e privato, con particolare riguardo al sistema dei servizi, degli enti locali e dei settori produttivi interessati da innovazioni tecnologiche e dalla internazionalizzazione dei mercati.

I corsi sono rivolti a giovani e adulti, senza limiti di età, con o senza impegni lavorativi, di norma in possesso del diploma di Scuola Secondaria Superiore. L'accesso è consentito anche a coloro che non ne sono in possesso, purché in grado di dimostrare di possedere determinati requisiti matematico-linguistici minimi, verificati attraverso test di ingresso.

La durata è, di regola, articolata in due semestri per un numero di ore che varia fra le 800 e le 1000. Al termine viene rilasciato il "Certificato di Specializzazione Tecnica Superiore", cioè una certificazione delle competenze acquisite riconosciuta a livello nazionale ed europeo che consente la mobilità lavorativa. Sono previsti periodi di formazione in strutture pubbliche e di stage aziendali.

I corsi prevedono tirocini, che possono essere organizzati anche all'estero, per almeno il 40% delle ore complessive.

È possibile informarsi sui diversi corsi IFTS disponibili dal sito della Regione Lombardia, alla pagina dedicata

Il primo aspetto da considerare è la compatibilità tra l’attività lavorativa e gli orari delle lezioni, valutando obblighi di frequenza delle lezioni e turni di lavoro. In secondo luogo è necessario riflettere sui momenti migliori da dedicare allo studio e per questo è importante chiedersi quando e come si può studiare più efficacemente. Per esempio, se sapete che raggiungete la maggior concentrazione mentale di mattina, è opportuno riservare il maggior numero di spazi per lo studio nelle vostre mattine, garantendovi anche la possibilità di studiare in ambienti favorevoli (silenziosi, senza distrazioni...). Programmare lo studio nei ritagli di tempo, o dopo ore di lavoro è poco produttivo e potrebbe indurvi in un circolo di fatica, insoddisfazione, sconforto e ansia che non vi aiuterebbe a studiare. Per favorire le vostre capacità attentive e mantenere un equilibrio personale, è opportuno dare spazio alle proprie passioni, a ciò che stimola e rilassa allo stesso tempo, a ciò che motiva, distende e rigenera la mete. Pertanto, in un tempo che sia rispettoso della complessità dell’individuo è bene prevedere anche spazi rigeneranti, in cui ricaricare le proprie energie. Quindi, il suggerimento è di predisporre un vero e proprio planning, cioè una “tabella di marcia” settimanale che sintetizzi le previsioni di quanto spazio dedicare alla preparazione, al tempo libero e all’attività di lavoro. Questo planning consentirà di monitorare il proprio stato di avanzamento e, se fosse necessario, di riadattare i tempi dedicati all’una e all’altra attività. Tale strumento per l’organizzazione personale, può essere realizzato in forma cartacea, o digitale, l’importante è che sia sempre facilmente accessibile, comprensibile a colpo d’occhio e modificabile. E’ uno supporto altamente personalizzabile che, oltre a consentire di misurarsi nei tempi e nelle energie da spendere nella giornata, consente anche di stimolare la motivazione all’avanzamento verso il proprio obiettivo.

In ogni Ateneo esistono poi Associazioni studentesche nate spontaneamente.

parte importante della vita studentesca; si occupano di studio, ma anche di rappresentanza, creazione di progetti sociali, politici, culturali, sportivi e di divertimento. Svolgono un importante ruolo di aggregazione e di coinvolgimento degli studenti nella vita universitaria e nelle attività delle singole Facoltà o Scuole.

E a Cremona?

A Cremona è presente una Consulta Interuniversitaria: la Consulta si propone come un organismo inclusivo, attivo e rappresentativo degli studenti che vivono a Cremona e/o frequentano le sue istituzioni scolastiche ed universitarie ed è aperta a tutti i giovani che vogliano in qualche modo partecipare con proposte e/o idee alla vita studentesca della città. Organizza seminari, workshop, tornei sportivi, giornate di orientamento, registra Podcast etc. Unirsi alla Consulta significa avere la possibilità di partecipare attivamente alla vita della città, fare proposte e portare all’attenzione dell’Amministrazione temi di tuo interesse, come studente e cittadino.

Puoi contattare i suoi rappresentanti tramite l’indirizzo consultainteruniversitaria@comune.cremona.it

Sui portali degli Atenei cittadini puoi inoltre trovare i riferimenti delle Associazioni Studentesche presenti nelle diverse università.

Molti Atenei, associazioni studentesche e associazioni sportive offrono l’opportunità di fare sport a livello dilettantistico o professionistico per gli studenti universitari. Conoscere il ventaglio di possibilità che vengono offerte dalla propria città, dalla città in cui si è fuori sede e dalla stessa università è fondamentale per continuare o iniziare a fare sport. Le Università hanno i CUS (Centro Universitario Sportivo) associazioni sportive dilettantistiche con il compito di promuovere l’attività sportiva a favore di tutti gli studenti universitari, gestendo direttamente gli impianti sportivi di proprietà delle università, organizzando corsi e tornei, allestendo rappresentative che partecipano ai campionati federali o ai Campionati Nazionali Universitari.

Cerca quindi il CUS di riferimento o, attraverso il Comune e/o le Federazioni dei singoli sport le associazioni sul territorio per le discipline sportive di tuo interesse.

E a Cremona?

Cremona ospita 5 diverse sedi Universitarie e non ha un CUS che sono collocati invece nelle sedi centrali degli atenei. A Cremona La Consulta Interuniversitaria con l’Assessorato allo Sport ha aperto un dialogo con le associazioni sportive per promuovere la partecipazione alla vita sportiva della città.

Sul portale Cremona University, nella sezione SERVIZI, puoi vedere quali Associazioni sportive offrono sconti e agevolazioni per gli studenti universitari.

Inoltre, sull’APP gratuita ‘SPORTaCREMONA’ puoi trovare informazioni dettagliate su associazioni, società ed organismi sportivi a Cremona, suddivise per sport, con impianti, offerta, info contatti, geolocalizzazione, ecc., una ‘bacheca’ in cui mettersi in contatto direttamente tramite WhatsApp con gli altri sportivi iscritti per organizzare partite, sfide, ecc. e tutte le news sullo sport cremonese, aggiornate direttamente dalle società sportive.

Fare attività di volontariato è un’occasione per fare esperienze di vita, mettersi a disposizione degli altri e della comunità ma anche un buon modo per conoscere nuove persone e nuove realtà, potenziare le proprie skills personali e anche, perché no, arricchire il curriculum. Se sei interessato cerca nella tua città o in quella in cui sei studente fuori sede enti o servizi che possono aiutarti a capire in quale realtà poterti impegnare.

E a Cremona?

Cremona è un territorio ricco di associazioni che sono spesso alla ricerca di volontari. Per conoscere quali sono le associazioni attive, dove si trovano, che tipo di volontari cercano ti puoi rivolgere a CSV – Centro Servizi per il Volontariato dove potrai confrontarti con esperti per capire come orientarti al meglio.

In questa pagina puoi trovare tutte le info sul trasporto pubblico locale, il noleggio di bici elettriche e monopattini, taxi e trasporto ferroviario. 

Cremona è inoltre una città piccola e potrai valutare anche di spostarti a piedi e/o in bicicletta

Trovare una casa adeguata alle proprie esigenze e al proprio budget è spesso oggetto di preoccupazione per gli studenti e le famiglie. E’ quindi importante muoversi in anticipo, quando possibile, e cercare tra le varie opzioni disponibili. Per prima cosa ci si può rivolgere al proprio ateneo, cercando di capire se esistono studentati, collegi e come sia possibile accedervi e se in Università siano presenti bacheche o servizi dove trovare stanze o case in affitto. Potrai inoltre rivolgerti alle agenzie immobiliari, consultare siti specializzati e pagine social dedicate all’incrocio domanda- offerta senza dimenticare naturalmente il passaparola.
E a Cremona?
Lo Sportello Cr_U | Cremona Città Universitaria, attivo presso il Servizio Informagiovani del Comune di Cremona, mette a disposizione una Banca Dati pensata per garantire agli studenti universitari l’accesso alle diverse offerte di alloggio presenti sul territorio e segnalate direttamente dai proprietari. La banca dati permette il contatto diretto tra chi cerca e chi offre un alloggio ed è accessibile gratuitamente. In banca dati è possibile: visualizzare l'elenco degli alloggi disponibili ed accedere per ognuno di essi a schede dettagliate in cui sono illustrati la geolocalizzazione, la disposizione dei locali, il numero di posti letto, i servizi presenti (es. riscaldamento autonomo, lavatrice, cantina ecc.). Tramite il portale è possibile inoltre verificare i costi e contattare direttamente i proprietari per poter visitare l’appartamento e ricevere tutte le informazioni utili.

Ricordati di cominciare per tempo a diventare autonomo sotto il maggior numero di aspetti possibili. Impara come funziona una lavatrice, a pagare un bollettino postale, a fare le pulizie e la raccolta differenziata, fare la spesa, cucinare etc. Vivere da soli ha tantissimi aspetti positivi ma richiede anche attenzione e impegno.

Imparare a fare la spesa e cucinare ti permetterà di sopravvivere ai lunghi anni da studente fuorisede: se non si è capaci è forte la tentazione di andare al fast food, di arrangiarsi con qualcosa preso fuori, pasta a tutti i pasti o affidarsi al delivery. Questa strategia ti costringerà presto a fare i conti con il budget senza dimenticare quanto sia importante cercare di mantenere un’alimentazione sana ed equilibrata.

Fatti un programma settimanale e organizzati con la spesa: compra e cucina prodotti di stagione, per una questione sia di sostenibilità che di budget. Prepara cibo in “grande quantità” e congelalo: questo ti consentirà di evitare di acquistare ogni sera, tornando a casa, nel piccolo supermercato: potrai, invece, concentrare tutti i tuoi acquisti nel grosso supermercato, dove le offerte sono maggiori e dove, comunque, i prezzi sono sempre più bassi. Naturalmente dovrai imparare a cucinare. Comincia con ricette semplici, che non richiedono troppi ingredienti e l’utilizzo di troppi utensili: il web è pieno di suggerimenti, videoricette, cene “svuotafrigo” etc.

Invita i tuoi amici e compagni per cucinare insieme e proporre anche piatti locali e tipici della propria città/paese di origine per trasformare un necessario passaggio in un momento divertente.

Ascolta il Podcast Universicast, pubblicato su Spotify e registrato da un gruppo di studenti della città di Cremona: in ogni puntata ti verranno consigliate delle ricette gustose e semplici da realizzare per affrontare al meglio la vita da universitario.